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Le iniziative di beneficenza nel settore educativo

Nel nostro paese, l’istruzione è obbligatoria e gratuita fino ai 16 anni di età. Questo dovrebbe dare a tutti la possibilità di ricevere un’educazione, per preparare i giovani cittadini alla vita in società e al mondo del lavoro.

Mentre è vero che il sistema in generale funziona, non tutti i bambini però ne ottengono gli stessi benefici, soprattutto quelli che vivono in famiglie a basso reddito o in situazioni di disagio o esclusione sociale.

Le associazioni di volontariato operano a vari livelli, venendo incontro all’esigenza di colmare le lacune che si traducono in grandi differenze di opportunità tra chi proviene da una famiglia agiata e chi no.

Il sostegno del doposcuola

I ragazzi non hanno tutti lo stesso rendimento. Questo può dipendere dalle attitudini del singolo come anche da altri motivi. Ad esempio, i figli di migranti che risiedono da poco in Italia, hanno capacità linguistiche limitate e spesso anche un ritardo generale nei programmi scolastici.

L’inserimento di questi allievi può essere dunque più difficile e, anche se non mancano politiche di inclusione, hanno spesso bisogno di ulteriore aiuto. In molte parrocchie o associazioni esistono programmi per l’aiuto nei compiti in orario pomeridiano, svolte da ex insegnanti o semplici volontari con un grado sufficiente di istruzione per garantire il servizio. Alle volte, sono coinvolti anche studenti delle superiori o universitari, che, freschi di studi, possono dare una mano a chi sta avendo qualche difficoltà.

Aiuto per i libri scolastici

Anche se le tasse scolastiche sono piuttosto basse e in generale alla portata di tutti, il costo per l’acquisto di testi scolastici può essere proibitivo, in particolare dalle medie inferiori in poi. Per questo, molte associazioni si sono mobilitate per offrire sostegno in questo senso.

A Roma, ad esempio, esiste una libreria, la Casa del Libri Senza Prezzo, dove è possibile acquistare testi con un contributo volontario. I libri a disposizione della struttura provengono da donazioni.

La musica che salva i bambini: il sistema Abreu

Ci sono progetti educativi che hanno avuto il merito di salvare intere generazioni di bambini dal degrado, donandogli la prospettiva di una nuova vita al di là della povertà e dell’emarginazione.

Ben 32 anni fa Josè Antonio Abreu, ebbe l’intuizione di formare orchestre con giovani a rischio, donando loro uno strumento musicale e insegnandoli a suonare. Ad oggi, il progetto conta 150 orchestre nelle aree più povere del mondo, un importante strumento per combattere, attraverso la cultura e l’aggregazione, la crescente criminalità in molti luoghi. Nel 2006, Abreu è stato insignito dall’Unicef di uno speciale riconoscimento.

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